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Profughi a Cinecittà

di Marco Bertozzi

Documentario | Italia | 2011 | Digital Beta | 61 min.

Giorno
sabato 14 luglio
Location
TORREGLIA, Villa dei Vescovi
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Il film racconta la trasformazione subita da Cinecittà negli anni che vanno dal 1943 al 1950, attraverso l’occupazione nazista, la creazione di un campo profughi da parte degli alleati e, infine, la nascita della cosiddetta “Hollywood sul Tevere”.

Dopo essere stata campo di concentramento per novecento uomini rastrellati nel quartiere del Quadraro, il 16 ottobre 1943 Cinecittà viene depredata dai nazisti e 16 vagoni merci carichi di cine-attrezzature lasciano Roma, otto con destinazione Germania, e otto per la Repubblica di Salò. Nel gennaio del 1944 i teatri di posa vengono bombardati dagli alleati, in uno dei circa 50 bombardamenti che colpiscono Roma.

Il 6 giugno 1944 la “città del cinema” è requisita dall’Allied Control Commission per garantire l’alloggiamento delle migliaia di rifugiati creati dalla guerra. Un moderno complesso cinematografico, pur se profondamente ferito, viene convertito in campo profughi: da una parte i senzatetto italiani, dall’altra, rigidamente separato, un campo internazionale. Cinecittà fu infatti la destinazione per profughi dalle storie e dalle sofferenze assai diverse: tra le migliaia di sfollati c’erano i figli dei coloni italiani in Libia, gli esuli giuliano-dalmati, gli sfollati dai bombardamenti di Monte Cassino e di Roma, molti ebrei internati e rientrati dai campi di concentramento…

Profughi a Cinecittà osserva quei profughi in diretta, lasciando emergere la storia direttamente dai loro ricordi, vedendoli muovere nella Cinecittà di oggi, tra corridoi di studios e scenografie di reality assai lontane da quelle riciclate allora per garantirsi un minimo di protezione. Dissotterrando la memoria, si racconta una pagina pressoché sconosciuta della nostra storia e del nostro cinema.

Biografia/Filmografia:

Fa parte del gruppo di autori che, negli ultimi anni, ha contribuito alla rinascita del documentario italiano con un forte impegno teorico (suoi libri quali "La veduta Lumière" e "L'idea documentaria"), realizzativo (con film pluripremiati, come "Appunti romani"), didattico (al Centro Sperimentale di Cinematografia, al DAMS di Roma 3, all'Università di Macerata e allo IUAV di Venezia) e di promozione culturale (con Villa Medici - Accademia di Francia, l'Associazione Italiana Documentaristi, il Premio Solinas, l'Archivio audiovisivo del movimento operaio).

Dopo gli studi in architettura a Firenze, il dottorato e il post-dottorato in cinema (Università di Bologna, Paris 8 e Roma Tre) realizza documentari sui temi degli immaginari urbani e delle identità culturali. Fra i suoi ultimi lavori: "Rimini Lampedusa Italia" (2004, premio Roberto Gavioli come miglior film sul mondo del lavoro); "Il senso degli altri" (2007, vincitore del Festival Internazionale di Documentari sul Mediterraneo di Palermo), "Predappio in Luce" (2008, presentato all'International Film Festival di Roma e vincitore dell'Asolo Art Film Festival - sezione Architettura e Design - nel 2009).

Recentemente ha pubblicato "Storia del documentario italiano. Immagini e culture dell'altro cinema" (Marsilio, 2008), meritevole del Premio Domenico Meccoli e del Premio Limina Awards 2009 quale miglior libro di cinema dell'anno.

Regia
Marco Bertozzi
Sceneggiatura
Marco Bertozzi, Noa Steimatsky
Fotografia
Ezio Gamba
Montaggio
Angelo Musciagna
Musica
Giorgio Fabbri Casadei
Interpreti
voice: Noa Steimatsky
Produzione
Vivo Film in collaborazione con Cinecittà Luce
Sito web
http://www.vivofilm.it