DAL 3 AL 19 LUGLIO NELLE SUGGESTIVE LOCATION DI ESTE, MONSELICE E DEI COLLI EUGANEI
Foto di Elisa Temporin e Federico Capuzzo |
Gabriele Vacis ospite dell'Euganea Film Festival con il suo documentario UNO SCAMPOLO DI PARADISO, già presentato al Festival di Torino 2008. Vacis, regista, drammaturgo e autore televisivo, insegna “lettura e narrazione orale” alla scuola Holden di Torino, ha diretto numerosi festival ed è regista del Teatro Stabile di Torino.
Via Anelli, la chiusura del ghetto è la storia di 600 immigrati tra lavoratori, mamme e tanti bambini costretti a convivere con spacciatori e tossici nel qurtiere/ghetto più famoso d'italia. Il regista Marco Segato racconta nel documentario di come Padova sia riuscita a risanare un ghetto in mano alla criminalità organizzata senza ricorrere alle ruspe. Giovedì 9 Luglio, Chiostro S. Francesco ad este alle 21.30. Ingresso gratuito
Focaccia Blues, ovvero come una panetteria può far chiudere un MacDonalds, martedì 7 Luglio a Torreglia all'antica Trattoria Ballotta a partire dalle 21.30. Dopo le proiezioni, focaccia pugliese per tutti
di Sandra Gómez
Per la scelta e la capacità di cogliere il senso della nostalgia e dell’attesa in un momento epocale nella storia di Cuba, grazie ad un perfetto equilibrio nel percorso narrativo, in grado di mantenere una intensa e armonia tra il senso di emergenza presente del soggetto trattato e la riuscita restituzione di una piena autorialità del racconto.
di Katrin Gebbe
Per aver saputo raccontare in modo emozionante e toccante lo spaesamento di due fratelli esuli di guerra, nella faticosa ricerca di un futuro senza rinnegare le proprie radici. E per la straordinaria interpretazione degli attori, in particolare dei due protagonisti.
di Yasmine Novak
Per la maturità registica con cui l’autrice affronta il tema dell’adolescenza e del rapporto con i genitori, supportata da un’interpretazione molto convincente dell’attrice protagonista.
di Fabio Guaglione & Fabio Resinaro
Per aver sperimentato coraggiosamente un genere poco approfondito in Italia, dimostrando di saper integrare le competenze tecniche con un impianto narrativo originale e visionario.
di Massimiliano Camaiti
Per lo stile originale ed ironico con cui il regista ha raccontato una piccola storia d’amore.
di Rune Christensen
Per l' equilibrio, la compattezza, la maturità e il ritmo che incollano lo spettatore allo schermo per 15 minuti di tensione in un "noir" che potrebbe essere il film pilota di una serie di successo.
di Moritz Mayerhofer
Per la raffinatezza accurata in ogni dettaglio di cui è composto questo breve accorato incitamento dell'uomo a superare se stesso e a realizzare il proprio destino.
di Filippo Meneghetti
Per aver scelto di affontare il tema del lavoro e della precarietà attraverso i volti e le voci di chi lavora nei cantieri, in un momento storico decisivo per lo sviluppo sociale ed economico del territorio in cui viviamo.
di Alberto Fasulo
Per l'intima partecipazione con cui il regista ha raccontato il rapporto tra un territorio e chi lo abita, e per lo stile personale in grado di restituire appieno l'emozione dei luoghi e degli incontri.
di Gabriele Vacis
Per la liberta stilistica e narrativa con cui il regista traccia l'accorato ritratto della propria città. Il risultato è un film corale che restituisce allo spettatore, in un altalenarsi di momenti ironici e drammatici, la forza vitale di tutte quelle persone che con il loro lavoro contribiscono attivamente a rendere migliore il luogo in cui vivono.
di Stefano Cattini