di Alberto Fasulo
Documentario | Italia | 2008 | 35mm | 90 min.
Lungo una terra di frontiera in cui s’incrociano silenzi intensi e vitalità sommerse, scorre il Tagliamento – il “Re dei fiumi alpini”. Spina dorsale di una regione che è stata snodo e crocevia nella storia d’Europa, il fiume è il protagonista di un racconto che indaga la forza della natura e le sue possibilità di resistenza, la quotidianità degli uomini e delle donne, e le loro forme di ostinazione, perché “l’acqua è provvista di memoria”.
Rumore Bianco corrisponde a una possibilità: riflettere sul rapporto tra passato, presente e futuro, interrogando il significato di alcune parole chiave per la storia del nordest italiano: radici, fuga, deriva, legge, libertà. Ma rappresenta anche il tentativo di capire come gli individui, le comunità, vivano la propria esistenza in rapporto alla natura. Per me Rumore Bianco è un film sulla sopravvivenza. “Il pesce deve avere la sua libertà, se riesce a scappare”, così mi raccontava una famiglia di pescatori che da oltre mezzo secolo vive in una casa in mezzo al fiume. Il Tagliamento è diventato testimone dello sviluppo della società, è lo specchio del vivere umano e, in più di un’occasione, ciò ha messo profondamente in discussione il mio lavoro. Indagare il rapporto che le persone hanno con il fiume è stato una rivelazione continua. Era mia intenzione restituire allo spettatore la straordinaria ordinarietà degli abitanti del fiume, il loro tenersi stretti alla corrente, per realizzare un film che attraversa tutte le fasi della vita. Rumore Bianco è il suono dell’acqua, che non ha mai smesso di accompagnarmi in questo viaggio conoscitivo del Tagliamento, il fiume accanto al quale sono nato. (Alberto Fasulo, regista)
Alberto Fasulo (San Vito al Tagliamento, PN, 1973) è stato assistente alla regia per diversi film, tra cui “Chiusura” (2001) di Alessandro Rossetto, fonico in “Feltrinelli” (2006) dello stesso Rossetto, in “Pietre Miracoli e “Petrolio” (2004) di Gianfranco Pannone, in “Bianciardi” (2007) di Massimo Coppola. E' stato aiuto operatore nel film “Mobbing” (2003) di Francesca Comencini, prodotto da BiancaFilm/RaiCinema/BIM e operatore per il cortometraggio “Anna, vive a Marghera” (2004) prodotto da ZENTROPA (Danimarca), a fianco del direttore della fotografia Luca Bigazzi. E' stato operatore alla macchina in “L’Orchestra di Piazza Vittorio” (2006) di Agostino Ferrente e produttore e collaboratore di Gian Enrico Bianchi nel film documentario “A filo d’acqua” (2004). Nel 2004 ha prodotto e realizzato “Cos’È che cambia” (2004), film documentario appassionato sul suo paese d’origine.
Screenshots: