Ci resta Il nome
Due appuntamenti speciali si terranno questa settimana a Montecchio Maggiore (Vi) e a Castelfranco (Tv).
Il programma delle serate prevede la proiezione del documentario Ci resta il nome di Marco Segato e a seguire un video\concerto con la proiezione delle foto di Isabella Balena e l'esecuzione di Mario Brunello di Ciaccona, intermezzo e adagio per violoncello solo (1945) di Luigi Dallapiccola.
Dove:
Venerdì 14 marzo
Montecchio Maggiore (Vi)
presso il Teatro Cinema San Pietro
Via Matteotti.
ore 21.00.
Ingresso 10 euro.
Evento organizzato all'interno della rassegna "A un passo dal confine"
www.antersass.it/passoconfine/
Sabato 15 marzo
Castelfranco Veneto (Tv)
presso Capannone Antiruggine
via borgo treviso 158.
ore 21.00
www.brunelloantiruggine.blogspot.com
Programma delle serate:
ore 21.00
Proiezione del
documentario
CI RESTA IL NOME
Regia Marco
Segato
Prodotto da
Jolefilm
Dur. 47 min.
A seguire
VIDEOCONCERTO PER VIOLONCELLO SOLO
Musica
Ciaccona, Intermezzo e Adagio per
violoncello solo (1945)
Scritta da Luigi
dalla Piccola
Eseguita al
violoncello da
Mario
Brunello
Immagini
Proiezione del progetto fotografico Ci resta il nome
di Isabella Balena
CI RESTA IL NOME
Regia Marco Segato
L’11 settembre 2005 viene inaugurato a Padova, in Italia, un memoriale alle vittime del World Trade Center che conserva al suo interno una trave raccolta da Ground Zero. I monumenti ai caduti di guerra, le commemorazioni, sono spesso espressione di un pensiero politico e più in generale della necessita di creare un riferimento comune ad un evento tragico. Ma oltre la retorica, oltre la memoria, restano i nomi e i luoghi che ancora oggi suscitano forti emozioni. Quali sono oggi le modalità con cui si costruisce la memoria di domani? Cosa verrà ricordato delle guerre attuali, in Italia, in Europa?
Il documentario racconta il rapporto tra un territorio e i segni della memoria che lo
abitano, attraverso personaggi che a diverso titolo hanno contribuito col loro lavoro alla costruzione della memoria contemporanea: Isabella Balena, Mario Rigoni Stern, Andrea Zanzotto, Joel Meyerowitz, Daniel Libeskind, Marco Paolini e Mario Brunello.
www.jolefilm.com
Luigi Dallapiccola (1904 - 1975) è stato un compositore e pianista. Fu tra i primi in Italia ad approdare, sul finire degli anni trenta, alla dodecafonia. Ha scritto Ciaccona, Intermezzo e Adagio nel 1945 come reazione al disastro della guerra.
Ciaccona rappresenta il turbamento del compositore per aver aderito in gioventù al fascismo, Intermezzo la militarizzazione del paese e dell'arte di quel periodo. Adagio rappresenta il vuoto e la desolazione lasciato dalla guerra, e l'unica melodia è una povera ninna nanna.
Mario Brunello ha studiato al Conservatorio di Venezia con Adriano Vendramelli e Antonio Janigro. Nel 1986 ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale ?"?ajkovskij di Mosca nella categoria dedicata al violoncello.
Si è esibito nelle maggiori sale da concerto del mondo, diretto da nomi di grande prestigio quali Claudio Abbado, Myung-Whun Chung, Valery Gergiev, Carlo Maria Giulini, Eliahu Inbal, Marek Janowski, Riccardo Muti, Zubin Mehta e Seiji Ozawa.
È molto attivo in formazioni cameristiche ed ha collaborato con solisti come il
pianista Andrea Lucchesini e i violinisti Gidon Kremer, Salvatore Accardo e Frank Peter Zimmermann. Ha partecipato a festival jazz con Vinicio Capossela (con il quale collabora tutt'ora), Uri Caine e Gian Maria Testa e ha realizzato spettacoli teatrali con Maddalena Crippa e Marco Paolini.
È il fondatore e direttore dell'Orchestra d'archi italiana.
CI RESTA IL NOME
Un viaggio fotografico attraverso la memoria
di Isabella Balena
“Stavo percorrendo la via Emilia quando a un tratto, verso Cesena, mi apparve un
signore in kilt e cornamusa fermo sul ciglio della strada. Era maggio, non Natale. Incuriosita dalla visione, fermai l’auto, seguii il gruppetto di signori in abito blu e medaglie sul petto e assistetti ad una cerimonia semplice e toccante, sul
morbido prato verde del vicino Canadian War Cemetery. Era il 1994 e quell’immagine fu la prima, ispiratrice, di tutte quelle realizzate in seguito, tra il
giugno 2000 e il gennaio 2004.
Ho deciso di raccontare attraverso la fotografia, la memoria della seconda guerra mondiale combattuta e subita dall’Italia, una storia vecchia di sessant’anni ma ancora attuale nelle divergenze politiche italiane e, soprattutto, nel dolore di chi ha vissuto direttamente o indirettamente quei fatti.
Ho iniziato senza sapere cosa avrei trovato né dove questo lavoro mi avrebbe condotta. Poi, in tre anni di viaggi per l’Italia ho imparato a conoscere realtà e situazioni differenti.
Il senso del mio progetto dovrebbe essere proprio questo: sollecitare lo sguardo di un visitatore odierno attraverso le immagini, invitandolo a riflettere sulla propria storia e a prestare attenzione all’esistenza attuale, divisa tra guerre infinite e necessità di giustizia.
I morti non sono tutti uguali, soprattutto nel dolore di chi resta. Rimangono però, i nomi, quelli sì, tanti ed in fondo tutti uguali, diversi solo per provenienza e religione. Restano i nomi anche di quelli i cui corpi sono ignoti.
Restano i nomi a memoria.”
www.isabellabalena.com
data pubblicazione: 11 Marzo 2008